sabato 16 maggio 2015

tecnica base: come guidare un raft

FONDAMENTALI
COME GUIDARE UN RAFT :


Il rafting, è uno sport divertente e per tutti. Proprio per questo il 90 % di chi si avvicina è alla sua prima esperienza. Il ruolo della guida diventa necessario ed importante.
La guida rafting deve avere esperienza in vari campi:




  • -       tecnica di guida
  • -       soccorso con e senza raft
  • -       preparazione fisica
  • -       preparazione psicologia
  • -       continui aggiornamenti


Questi argomenti devono essere sviscerati e analizzati uno ad uno.

Vediamo ora come guidare un raft, quali sono le difficoltà.

Il raft è un mezzo galleggiante con un peso che varia rispetto alle misure. Se ipotizziamo un raft di circa un peso 80 Kg con su 6 persone alla media di 70 kg l’uno. Arriviamo ad un peso di 500 kg, chiaramente il peso da spostare non sarà questo.
Diciamo che in acqua questo peso è gestibile, il problema grosso è l’inerzia.  Saper guidare un raft comporta tempo, molta pratica ed esperienza.
Molto spesso quando si sbaglia, non è immediatamente capibile, questo è dovuto dal fatto che l’errore precedentemente fatto, manifesterà le cause magari a 50 – 100 m .  Una guida poco esperta potrebbe valutare in maniera errata il punto dell’errore.
Per ogni azione c’è una reazione uguale e contraria, per ogni errore c’è una conseguenza più o meno grave, questo è dovuta quasi sempre dal ritardo.
La brava guida è quella che riesce ad accorgersi quando sta per sbagliare. Anticipando l’errore ove possibile, o anticipando gli effetti dell’errore.

Errori comuni:
  1. - ritardo
  2. - forzatura di una manovra
  3. - apertura esagerata di angoli
  4. - essere veloci quanto l’acqua
  5. - calcolo errato in relazione a spazi – tempo – tempo di reazione


Ritardo: 
spesso, all’inizio si guida guardando molto vicino alla punta del raft. Si cerca di evitare i sassi in prossimità del raft, circa a 20-30 metri. Man mano che si imparerà e si diventerà sempre più esperti, l’orizzonte dove guardare si sposterà molto più avanti.
Immaginiamo di percorrere un tratto perfettamente dritto di larghezza 20 metri. Al centro del canale troviamo un sasso. Siamo a monte del sasso a circa 30 metri. Notiamo il sasso e capiamo che il raft punta proprio in quella direzione. Ruotiamo il gommone di 90° ora siamo a circa 15 metri. Diamo il comando avanti. Nel giro di 3-4 secondi il gommone incomincia a muoversi siamo a 5 metri dal sasso. Ci accorgiamo che il sasso lo stiamo per evitare, tutto ok. Ora il raft evitato il sasso ha un’elevata velocità anche dopo aver dato lo stop. Continuiamo per effetto di inerzia, proviamo a mettere la punta verso il basso, ma anche così il raft continua a sbandare, andando a sbattere contro la riva.
Dov’è stato l’errore? Molto prima del sasso. Un buon anticipo dovrebbe far aprire un angolo di 10/15 gradi rispetto al vettore della corrente.
Il comando avanti dovrebbe essere dato in anticipo, in maniera tale che a 20 metri dal sasso siamo già certi di poter evitare il sasso e possiamo dare il comando stop. Così facendo arriveremo con pochissima inerzia e il raft potremmo già averlo impostato per le future manovre.

Forzatura di una manovra:
Si intende forzatura di manovra quando ci si impone di passare in una determinata linea, nonostante ci possa essere un’altra linea utile.
Questa forzatura di manovra, il non accettare l’errore, comporta molto spesso che da un piccolo errore con un semplice errore di linea, si trasformi in qualcosa di più grave. Ad esempio: sto guidando un raft e mi trovo con un sasso davanti alla mia linea. L’acqua spinge molto verso destra. Io voglio passare a sinistra del sasso. Metto la punta del raft a sinistra, do il comando avanti circa 50 metri a monte del sasso. Immaginiamo di avere molta corrente e nonostante il raft si stia muovendo è  comunque molto lento.
1- Posso decidere di provare a passare a destra senza forzare ( dove possibile)
2- Posso aprire di più l’angolo assumendo un rischio ( aumentare il rischio non è mai positivo.)
3- Posso accettare l’errore incominciando in anticipo a mettere o la punta o la coda del raft verso il sasso, così facendo quando andrò a sbattere eviterò cravatta e cappotto e se troppo in ritardo sposterò le persone già  verso il lato del sasso.  (situazione più sicura)
 
Apertura esagerata di angoli:
L’apertura di angoli è dovuta soprattutto a ritardi di manovra. Questo errore spesso è dato da poca esperienza.
Angoli aperti vuol dire, rischio di cravatte e cappotti, rischio di perdere qualcuno dal raft, gommone difficile da tenere, navigazione lenta, molta fatica, utilizzo inappropriato di comandi misti.

essere più o meno veloci dell'acqua:
immaginiamo una barca attraccata nel porto con il timone. Se con barca ferma muoviamo il timone, il risultato è nullo. Il timone porta ad una rotazione della poppa (coda) solo quando la barca ha una  velocità maggiore della corrente. Il risultato crea una sorta di vincolo in acqua facendola ruotare ruotare la barca.
Questo principio può essere utilizzato anche quando si guida un raft . Mettendo la pagaia in acqua con un corretto angolo e chiamando il comando avanti, si avrà più velocità della corrente. Il risultato sarà poter utilizzare la pala come timone, resistendo e non trazionando. Lavorando in questo modo, si farà meno fatica, si utilizzerà il raft come perno, la ricerca di un corretto stile di guida porterà ad una minima apertura di angoli con conseguente anticipo di linee.
Quindi il raft navigherà meglio solo se la velocità sarà sempre maggiore della corrente.


Calcolo errato di manovra in relazione a spazio - tempo- velocità:
Saper  scegliere le linee corrette non è mai facile. Spesso non ci si accorge della velocità dell’acqua, delle correnti che fanno traslare il raft, spostandoci da una linea ipotetica buona. Sicuramente saper leggere il fiume aiuta a capire il comportamento che il gommone avrà durante la discesa. Ma questo non basta, importante capire in quanto tempo la guida è in grado di ruotare il raft in relazione a spazio, tempo, velocità.  Possiamo immaginare un cacciatore. Il cacciatore deve sparare non dove la preda è, ma dove la preda sarà nel momento che il colpo raggiunge il povero animale.
Ora anche il raft ha un principio come questo con l’aggiunta che non solo la preda si muove ma anche il cacciatore continua a muoversi. Il calcolo sarà doppio.
Il concetto è anticipare le linee, leggere il fiume, aprire poco gli angoli e dare l’avanti quando serve, non solo per evitare qualcosa, navigare in velocità, utilizzando la pala come timone e sfruttando le rotazioni del raft per resistere e creare velocità. Tutto questo vuol dire anni di pratica ed esperienza in vari fiumi.

Trentino WILD assieme alla Scuola Rescue Project e alle sue guide e Maestri della Federazione Italiana Rafting lavorano per insegnare e divulgare le tecniche e le corrette procedure di guida e di soccorso con raft. 











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