FONDAMENTALI
COME GUIDARE UN RAFT :
Il
rafting, è uno sport divertente e per tutti. Proprio per questo il 90 % di chi
si avvicina è alla sua prima esperienza. Il ruolo della guida diventa
necessario ed importante.
La
guida rafting deve avere esperienza in vari campi:
- - tecnica di guida
- - soccorso con e senza raft
- - preparazione fisica
- - preparazione psicologia
- - continui aggiornamenti
Questi
argomenti devono essere sviscerati e analizzati uno ad uno.
Vediamo
ora come guidare un raft, quali sono le difficoltà.
Il raft è un mezzo galleggiante con un peso che varia rispetto
alle misure. Se ipotizziamo un raft di circa un peso 80 Kg con su 6 persone
alla media di 70 kg l’uno. Arriviamo ad un peso di 500 kg, chiaramente il peso
da spostare non sarà questo.
Diciamo che in acqua questo peso è gestibile, il problema
grosso è l’inerzia. Saper guidare un
raft comporta tempo, molta pratica ed esperienza.
Molto spesso quando si sbaglia, non è immediatamente capibile,
questo è dovuto dal fatto che l’errore precedentemente fatto, manifesterà le
cause magari a 50 – 100 m . Una guida
poco esperta potrebbe valutare in maniera errata il punto dell’errore.
Per ogni azione c’è una reazione uguale e contraria, per ogni
errore c’è una conseguenza più o meno grave, questo è dovuta quasi sempre dal ritardo.
La brava guida è quella che riesce ad accorgersi quando sta
per sbagliare. Anticipando l’errore ove possibile, o anticipando gli effetti
dell’errore.
Errori comuni:
- - ritardo
- - forzatura di una manovra
- - apertura esagerata di angoli
- - essere veloci quanto l’acqua
- - calcolo errato in relazione a spazi – tempo – tempo di reazione
Ritardo:
spesso, all’inizio si guida guardando molto vicino
alla punta del raft. Si cerca di evitare i sassi in prossimità del raft, circa
a 20-30 metri. Man mano che si imparerà e si diventerà sempre più esperti,
l’orizzonte dove guardare si sposterà molto più avanti.
Immaginiamo di percorrere un tratto perfettamente dritto di
larghezza 20 metri. Al centro del canale troviamo un sasso. Siamo a monte del
sasso a circa 30 metri. Notiamo il sasso e capiamo che il raft punta proprio in
quella direzione. Ruotiamo il gommone di 90° ora siamo a circa 15 metri. Diamo
il comando avanti. Nel giro di 3-4 secondi il gommone incomincia a muoversi
siamo a 5 metri dal sasso. Ci accorgiamo che il sasso lo stiamo per evitare,
tutto ok. Ora il raft evitato il sasso ha un’elevata velocità anche dopo aver
dato lo stop. Continuiamo per effetto di inerzia, proviamo a mettere la punta
verso il basso, ma anche così il raft continua a sbandare, andando a sbattere
contro la riva.
Dov’è stato l’errore? Molto prima del sasso. Un buon anticipo
dovrebbe far aprire un angolo di 10/15 gradi rispetto al vettore della
corrente.
Il comando avanti dovrebbe essere dato in anticipo, in maniera
tale che a 20 metri dal sasso siamo già certi di poter evitare il sasso e
possiamo dare il comando stop. Così facendo arriveremo con pochissima inerzia e
il raft potremmo già averlo impostato per le future manovre.
Forzatura di una manovra:
Si intende forzatura di manovra quando ci si impone di passare
in una determinata linea, nonostante ci possa essere un’altra linea utile.
Questa forzatura di manovra, il non accettare l’errore,
comporta molto spesso che da un piccolo errore con un semplice errore di linea,
si trasformi in qualcosa di più grave. Ad esempio: sto guidando un raft e mi
trovo con un sasso davanti alla mia linea. L’acqua spinge molto verso destra.
Io voglio passare a sinistra del sasso. Metto la punta del raft a sinistra, do
il comando avanti circa 50 metri a monte del sasso. Immaginiamo di avere molta
corrente e nonostante il raft si stia muovendo è comunque molto lento.
1- Posso decidere di provare a passare a destra senza forzare
( dove possibile)
2- Posso aprire di più l’angolo assumendo un rischio ( aumentare
il rischio non è mai positivo.)
3- Posso accettare l’errore incominciando in anticipo a
mettere o la punta o la coda del raft verso il sasso, così facendo quando andrò
a sbattere eviterò cravatta e cappotto e se troppo in ritardo sposterò le persone
già verso il lato del sasso. (situazione più sicura)
Apertura esagerata di angoli:
L’apertura di angoli è dovuta soprattutto a ritardi di
manovra. Questo errore spesso è dato da poca esperienza.
Angoli aperti vuol dire, rischio di cravatte e cappotti,
rischio di perdere qualcuno dal raft, gommone difficile da tenere, navigazione
lenta, molta fatica, utilizzo inappropriato di comandi misti.
essere più o meno veloci dell'acqua:
immaginiamo una barca attraccata nel porto con il timone. Se
con barca ferma muoviamo il timone, il risultato è nullo. Il timone porta ad
una rotazione della poppa (coda) solo quando la barca ha una velocità maggiore della corrente. Il risultato
crea una sorta di vincolo in acqua facendola ruotare ruotare la barca.
Questo principio può essere utilizzato anche quando si guida
un raft . Mettendo la pagaia in acqua con un corretto angolo e chiamando il
comando avanti, si avrà più velocità della corrente. Il risultato sarà poter
utilizzare la pala come timone, resistendo e non trazionando. Lavorando in
questo modo, si farà meno fatica, si utilizzerà il raft come perno, la ricerca
di un corretto stile di guida porterà ad una minima apertura di angoli con
conseguente anticipo di linee.
Quindi il raft navigherà meglio solo se la velocità sarà
sempre maggiore della corrente.
Calcolo errato di manovra in relazione a spazio - tempo- velocità:
Saper scegliere le linee corrette non è mai facile.
Spesso non ci si accorge della velocità dell’acqua, delle correnti che fanno
traslare il raft, spostandoci da una linea ipotetica buona. Sicuramente saper
leggere il fiume aiuta a capire il comportamento che il gommone avrà durante la
discesa. Ma questo non basta, importante capire in quanto tempo la guida è in
grado di ruotare il raft in relazione a spazio, tempo, velocità. Possiamo immaginare un cacciatore. Il
cacciatore deve sparare non dove la preda è, ma dove la preda sarà nel momento
che il colpo raggiunge il povero animale.
Ora
anche il raft ha un principio come questo con l’aggiunta che non solo la preda
si muove ma anche il cacciatore continua a muoversi. Il calcolo sarà doppio.
Il
concetto è anticipare le linee, leggere il fiume, aprire poco gli angoli e dare
l’avanti quando serve, non solo per evitare qualcosa, navigare in velocità,
utilizzando la pala come timone e sfruttando le rotazioni del raft per
resistere e creare velocità. Tutto questo vuol dire anni di pratica ed
esperienza in vari fiumi.
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